COSA SI INTENDE PER ALIMENTAZIONE NATURALE?

COSA SI INTENDE PER ALIMENTAZIONE NATURALE?

Il naturopata non consiglia diete dimagranti (solo i medici possono farlo), ma è l’unico professionista che pur avendo come fondamenta le conoscenze delle molecole biologiche, dei nutrienti, del loro ruolo nell’organismo e della scienza dell’alimentazione, non considera il cibo solo come nutrimento fisico.
Dietro l’aspetto, il sapore, il colore ed altre caratteristiche, si cela un’altra natura del cibo e la sua funzione per l’uomo che se ne nutre, il nutrimento energetico ed emotivo. 

Non esiste uno stile alimentare giusto o sbagliato, come non esiste un cibo giusto o sbagliato! Ogni individuo ha necessità nutrizionali diverse non solo a seconda dell’età, del peso o delle calorie prodotte da quell’alimento, ma anche secondo la sua costituzione, il suo stile di vita, il suo stato emotivo ed energetico o la sua storia personale..

E’ per questo motivo che è indispensabile per ognuno di noi, portare consapevolezza a ciò che mangiamo, per dare al nostro corpo la migliore alimentazione possibile e questo è fattibile solo imparando a conoscere quali sono i cibi che ci fanno bene e quali no, a seconda del “terreno”, ossia delle caratteristiche fisiche ed emotive personali di ognuno di noi.

Per questo è sbagliato, secondo la naturopatia, pensare di poter definire uno stile alimentare ideale valido per tutti.

Il compito del naturopata, riguarda la prevenzione primaria, l’istruzione per promuovere la salute attraverso un adeguato stile alimentare che sia in sintonia con la propria natura e i propri bisogni, accompagnare la persona alla riscoperta del proprio codice nutrizionale unico, educandola ad ascoltare il proprio palato e percepire le proprie necessità di alimentazione (sia fisiche ma anche energetiche e psico-emotive).

Il grande problema della nostra epoca è che non riusciamo più a scegliere i cibi istintivamente, scegliamo solo il marketing che ci influenza nella scelta degli alimenti che non sono adatti a noi e non ci aiutano nel risparmio dei costi biologici che affrontiamo nel nostro vissuto. Riteniamo di far parte della civiltà basata sulla cultura ellenica la cui base è conoscere se stesso, ma attualmente, ci allontaniamo sempre di più da questo valore. E questo è un grave conflitto, il conflitto tra proposta alimentare e veri bisogni (fisici, energetici ed emotivi), tra stimoli esterni e necessità interne.

Conoscere meglio la propria natura e la natura dei cibi è la chiave per liberarsi da interferenze e infrastrutture. Conoscere da dove proviene il cibo, la sua stagionalità, come si coltiva, aumentare la conoscenza di come siamo fatti sul piano biochimico e biologico, di come avvengono i processi organici, conoscere le infinite proprietà nutraceutiche ed infoceutiche del cibo e le sue ripercussioni sulle nostre funzioni psichiche e biologiche, sarebbe la chiave giusta per affrontare l’economia del nostro vissuto senza particolari sforzi.

Fare prevenzione non è una parola scontata o uno slogan politico, ma è un impianto altrettanto scientifico quanto lo è la cura. Prevenzione è conoscere ciò a cui vai incontro conoscendo te stesso, conoscendo come funzioni, cosa mangi, perchè lo mangi e come lo mangi. Una corretta educazione educazione alimentare non può diventare un facile sunto di prescrizioni o regole: se siamo ciò che mangiamo, ed io aggiungo, se mangiamo ciò che siamo, ogni trasformazione nel  modo di alimentarsi, non può che partire da un cambiamento d’identità.

Rendere consapevoli le persone di chi sono, dona un grande valore alla loro sovranità e può condurle ad essere protagoniste della loro vita.

Leave a Reply

Your email address will not be published.