VITAMINA D: IL RUOLO PREVENTIVO  E TERAPEUTICO NELLA GESTIONE DELLA PANDEMIA DA CORONAVIRUS! Approfittate dei mesi estivi per farne scorta..

VITAMINA D: IL RUOLO PREVENTIVO E TERAPEUTICO NELLA GESTIONE DELLA PANDEMIA DA CORONAVIRUS! Approfittate dei mesi estivi per farne scorta..

Approfittare dei mesi estivi per esporre la pelle ai raggi solari è il miglior modo per garantirsi buone scorte di questa molecola. Grazie ai raggi solari (ultravioletti), il corpo è in grado di sintetizzare autonomamente vitamina D. La Vitamina D, detta anche vitamina del sole infatti, è fondamentale per la salute e il benessere della persona.  Esercita un’influenza diretta sulla salute, incidendo non solo sulla mineralizzazione e sulla solidità delle ossa, ma anche sull’efficienza del sistema immunitario, sulle funzioni cognitive e sul benessere riproduttivo, cardiaco e vascolare. Negli ultimi anni sono aumentate in maniera esponenziale gli studi sulla vitamina D e si sono trovati collegamenti diretti tra deficit della vitamina e patologie croniche.

I livelli circolanti di vitamina D infatti, influiscono sullo stato generale dell’organismo sotto molteplici aspetti:

1. VITAMINA D E SALUTE DELLE OSSA

La vitamina D contribuisce direttamente alla solidità dello scheletro, poiché stimola l’assorbimento di calcio,magnesio e fosforo da parte dell’intestino e il deposito di questi minerali nel tessuto osseo. Evitare carenze di vitamina D, soprattutto per le donne dopo la menopausa, consente di ridurre le probabilità di incorrere nell’osteoporosi.

2. VITAMINA D E GESTIONE DEL GLUCOSIO.

Deficit di vitamina D influiscono sulla regolazione della secrezione di insulina da parte del pancreas. 

3. VITAMINA D E SISTEMA IMMUNITARIO

Meno conosciuta ma altrettanto importante è la capacità della vitamina D di regolare la risposta immunitaria. Diverse ricerche hanno documentato che un giusto apporto di questa sostanza può contribuire a proteggerci dallo sviluppo di malattie autoimmuni quali la tiroidite di Hashimoto e il diabete di tipo 1.

Adeguati livelli di vitamina D concorrono poi a ridurre il rischio di infezioni, compresi il raffreddore, l’influenza e le altre malattie invernali. La vitamina D attiva i globuli bianchi (soprattutto i linfociti B e i linfociti T), cellule deputate a riconoscere e neutralizzare agenti patogeni come virus, batteri, antigeni specifici. Recentemente è stato scoperto che la vitamina D incrementa anche la produzione di catelicidina, una proteina dalle spiccate proprietà antibiotiche. Questo è il motivo per cui se ne sta evidenziando il ruolo preventivo e terapeutico nei  confronti del Coronavirus.

La vitamina D aiuta inoltre a prevenire alcune forme di cancro, sia perché sostiene l’attività immunitaria, sia perché si comporta da fattore antiproliferativo: carenze di vitamina D cono state collegate soprattutto a un maggior rischio di tumore al colon, alla prostata e al seno.

4. VITAMINA D E FUNZIONALITÀ CEREBRALE

E’ stato dimostrato che la vitamina D esercita un ruolo protettivo sul sistema nervoso centrale, incrementa le prestazioni intellettuali, la concentrazione e la memoria. D’altro canto, assumere vitamina D ha dato prova di migliorare la memoria e gli altri sintomi di decadimento cognitivo tipici della malattia di Alzheimer. Deficit di vitamina D sono spesso riscontrati nelle persone affette da demenza

La carenza di vitamina D è stata collegata ad un aumentato rischio di disturbi dell’umore come sbalzi d’umore, ansia, depressione, insonnia.

5. VITAMINA D E ORMONI SESSUALI.

Recettori di vitamina D ed enzimi per il metabolismo di questa vitamina sono presenti nei tessuti dell’apparato riproduttivo. La viamina D è coinvolta nella produzione e nella maturazione di spermatozoi e ovociti, nella preparazione dell’endometrio all’impianto dell’embrione e contribuisce e regola la secrezione di estrogeni e testosterone.

6. VITAMINA D E FUNZIONALITA’ CARDIOVASCOLARE

Il calcio è un minerale fondamentale per assicurare una corretta contrazione del cuore e degli altri muscoli. Per questo motivo, recenti acquisizioni scientifiche, testimoniano che bassi livelli di vitamina D, influenzano la regolazione dei livelli di calcio nel sangue e  predispongono all’ipertensione e all’aterosclerosi suggerendo di incrementare l’introito di questa sostanza per proteggere la salute cardiovascolare. 

Conservare nel tempo adeguati livelli di vitamina D ed evitare carenze è quindi estremamente importante per la salvaguardia della salute.

Esistono in natura due tipi di vitamina D:

– vitamina D2 (ergocalciferolo), che si trova soprattutto in frutta, verdura e funghi;

– vitamina D3 (colecalciferolo), che si ricava dall’esposizione ai raggi solari e viene sintetizzata dalla pelle. (per produrre la quantità necessaria  per un efficiente funzionamento dell’organismo, sono sufficienti almeno 15 minuti al giorno di esposizione solare)

FONTI ALIMENTARI DI VITAMINA D

La vitamina d è una vitamina liposolubile (si scioglie nei grassi) quindi viene veicolata nell’organismo attraverso le sostanze grasse.

Parte dell’approvvigionamento di vitamina D avviene con la dieta, tramite la quale si assumono vitamina D3 (o colecalciferolo), contenuta negli alimenti di provenienza animale, e vitamina D2 (ergocalciferolo), presente in alcuni cibi di origine vegetale. Entrambe sono forme inattive, convertite in vitamina D biologicamente attiva attraverso reazioni che avvengono nel fegato e nei reni. In generale, i cibi comunemente inseriti nella dieta, non rappresentano buone fonti di vitamina D. Tuttavia, un consumo regolare di quelli che ne sono più ricchi, può contribuire a controbilanciare l’insufficiente produzione di vitamina D3 da parte della pelle nei periodi di minor esposizione al sole.

L’alimentazione provvede tuttavia solo a una parte del fabbisogno giornaliero di vitamina D e non sempre è sufficiente a evitare carenze. 

Tra gli alimenti che contengono la maggior quantità di vitamina D ricordiamo:

-salmone, aringa, sgombro, sardine, e in generale tutti i pesci ricchi anche di omega 3,

-fegato e grassi animali, latte, yogurt interi, burro, formaggi grassi, uova.

L’olio di fegato di merluzzo, tradizionale rimedio contro il rachitismo prima della messa a punto di integratori nutrizionali, deve essere considerato una vera e propria supplementazione, da assumere con criterio e dietro indicazioni specifiche per non incorrere in fenomeni di sovraddosaggio e tossicità.

La principale fonte vegetale di vitamina D, è invece rappresentata dai funghi, mentre la frutta e la verdura ne contengono la variante meno disponibile (vitamina D2)

Considerando comunque che non sono molti gli alimenti ricchi di vitamina D e che per buona parte dell’anno la possibilità di beneficiare della luce solare si contrae drasticamente, il rischio di ipovitaminosi D, ovvero di vitamina D bassa, è tutt’altro che remoto.

Le carenze di vitamina D sono frequenti, soprattutto in certe fasi della vita, quali infanzia e senescenza.

Secondo uno studio di qualche anno fa, gran parte dei bambini e degli adolescenti italiani presenta una carenza di vitamina D. Ancora peggiore è la situazione della popolazione anziana, perché la capacità del corpo di sintetizzare vitamina D diminuisce con l’avanzare dell’età, così come in genere la qualità della dieta e la vita all’aperto.

Nei momenti in cui non è possibile esporsi al sole e stare all’aria aperta, quando non si può uscire di casa liberamente, è necessario per stare bene, integrare questa vitamina.

TUTTI I SINTOMI DELLA MANCANZA DI VITAMINA D

Dal momento che la vitamina D, come abbiamo visto, interviene nella regolazione di innumerevoli funzioni metaboliche fondamentali, un suo apporto insufficiente protratto nel tempo, può portare alla sviluppo di molti disturbi  e disfunzioni.

In età pediatrica i possibili sintomi e segni includono il rachitismo e lo sviluppo di  fragilità e mlformazioni ossee.

In età adulta, nella donna, a partire dai 40-45 anni  e anche nell’uomo a partire dai 50 anni, perdita di massa ossea (osteopenia),  sviluppo di osteoporosi, debolezza muscolare e dolori intercostali, problemi di memoria e concentrazione, debolezza, depressione, tendenza all’irritabilità, disturbi a carico dell’apparato riproduttore, aumento di peso corporeo.

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